Incastonato tra le pendici delle Alpi Apuane e le coste della Versilia, a un kilometro dal centro storico di Massarosa, appena usciti dallo svincolo autostradale dell’omonimo paese, troviamo lo Snack Bar Chiara. Ad accoglierci una dei proprietari, Chiara, che insieme al fratello porta avanti questa attività avviata dai genitori nel 1991.

Un’azienda a conduzione familiare la vostra, come ha avuto origine?

La nostra attività ci racconta Chiara in realtà nasce da un fallimento. Mio padre era un falegname e, dopo aver chiuso, decise di investire il proprio denaro per aprire una nuova attività che non c’entrava niente con quello che aveva fatto fino ad allora. Stavano ancora ultimando i lavori per aprire lo svincolo autostradale di Massarosa, molti amici e conoscenti lo scoraggiavano, eppure, lui tirò dritto per la sua strada e aprì questo locale che in origine era un bar pizzeria e tavola calda.

Ci aveva visto davvero lungo. Lo dico sempre: noi siamo in discesa, l’attività l’hanno creata i miei genitori.

Un’attività che ha richiesto non pochi sacrifici

Davvero. Pensa che i miei genitori la mattina si incrociavano per strada. Mio padre rincasava e mia madre arrivava per riaprire il locale. Negli anni siamo stati il punto di riferimento di molti ragazzi che andavano in Versilia a ballare e la notte si fermavano a prendere qualcosa da mangiare prima di tornare a casa. Ora non abbiamo più questi ritmi e l’attività ha preso un’altra direzione.

Ci sembra di vedere una conduzione tutta al femminile, interessante

Sì, poi pensa che mio padre decise di aprire questo locale l’8 marzo del 1991. Tutti gli anni, infatti, ci piace celebrare questa ricorrenza. Siamo io, mia cognata, le mie dipendenti, mia nipote, che d’estate viene ad aiutarci, e mio fratello che, dopo aver fatto un corso come sommelier, ha deciso di trasformare il locale e aprire un’enoteca insieme al bar. Oggi abbiamo diverse referenze. La gente viene anche da Forte de Marmi per acquistare i nostri vini.

La domanda sorge spontanea, com’è nata la vostra collaborazione con Bonci?

In realtà è nata in maniera semplice: assaggiando il Panbriacone. Ricordo che eravamo in un locale a Pietrasanta e ci siamo subito innamorati. Da lì abbiamo cercato di capire come poterlo introdurre nella nostra attività.

Credo siano passati circa otto anni dall’inizio della nostra collaborazione. All’inizio avevamo poche referenze, poi le richieste sono aumentate sempre di più e negli anni siamo arrivati a numeri importanti. Molte aziende della zona ci cercano per regalarlo ai propri dipendenti. Spesso abbiamo prenotazioni da un anno all’altro.

Una vera e propria Panbriacone-mania

È vero. Pensa c’è chi mi scrive sui social frasi del tipo: “Chiara ubriacaci anche quest’anno”. Sono davvero in tantissimi a richiedere le versioni classiche e al rum. Poi, vendo bene anche i cantucci, il pan del cassero al cioccolato e non ultimo i cioccolatini misti e i cremini. Quei cioccolatini sono davvero una droga. Sono veramente eccezionali. I prodotti sono buoni, c’è poco da aggiungere. 

La nostra domanda di rito, sapresti descriverci Bonci in tre parole?

Non si può, c’è una parola sola: eccezionale.